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La mindfulness

 

Benessere con la mindfulness: serenità nel “qui e ora”.

“Qual è il momento più importante? Ora!

Quale è la persona più importante? Me stesso!

Qual è la cosa più importante? Prendermi cura di me.”

(da un antico racconto orientale)

 

La mindfulness, letteralmente pienezza della mente o presenza mentale è il fattore della nostra consapevolezza, appartiene a ciascuno di noi, in modo innegabile, ma non lo sappiamo! La Mindfulness è la capacità di accogliere ogni esperienza con la forza della pace mentale e con il coraggio del cuore, permettendoci di uscire dal sequestro dei nostri stessi pensieri: la nostra mente è travolta in un circuito costante di pensieri e preoccupazioni, per lo più legate al passato o proiettate verso il futuro, che ci allontanano dalla dimensione del presente, dal qui e ora, l’unico vero momento in cui esistiamo, a cui siamo presenti respiro dopo respiro.

Le origini dell’approccio mindfulness risalgono agli anni 70 quando il medico americano Jon Kabat-Zinn elaborò un protocollo che introduceva la pratica meditativa nei percorsi di controllo e gestione dell’ansia e dello stress in gruppi di pazienti affetti da malattie croniche: la pratica della consapevolezza, dalla millenaria tradizione filosofica orientale del buddismo, dello zen e delle pratiche di meditazione yoga approdava in ambito clinico e psicoterapeutico. Il boom della meditazione usciva clamorosamente dall’ambito spirituale per calarsi nella competitiva realtà dei nostri giorni, con clamoroso successo. Secondo il medico americano, infatti, noi funzioniamo quasi sempre nella modalità di pilota automatico senza renderci veramente conto di quello che stiamo facendo o vivendo: pensiamo costantemente a più cose, senza prestare veramente attenzione ad alcuna di esse, per poi domandarci “avrò spento la luce? dove ho messo le chiavi della macchina?” non avendo chiaro il ricordo di aver compiuto o meno quelle azioni. Quando entriamo più in contatto con il nostro corpo, perché gli prestiamo sistematicamente attenzione, acquistiamo anche la capacità di capire quello che ci vuole comunicare e di rispondergli in maniera appropriata: possiamo avvertire che ha bisogno di una breve pausa  evitando così che intervenga il mal di testa; portiamo attenzione al cibo e alla masticazione mentre mangiamo evitando che si presenti il fastidioso senso di peso allo stomaco o un calo di attenzione. Questa capacità di divenire consapevoli del nostro corpo e anche delle nostre emozioni  si sviluppa attraverso  apprendimenti di semplici esercizi corporei basati sulla respirazione, sulla percezione del flusso delle nostre sensazioni, e di costante pratica meditativa.

Quali benefici comporta dunque praticare la mindfulness quotidianemente? A livello scientifico è ormai ampiamente dimostrato quali sono gli effetti su alcune strutture chiave del cervello adibite alla regolazione delle emozioni e sull’attività metabolica e cellulare dell’intero organismo, quali per esempio:

 - incremento e rimodulazione dell'attività del lobo prefrontale sinistro, un'area del cervello implicata nel processare le emozioni positive;

 

 - diminuzione dei segni di invecchiamento a livello cerebrale e cellulare;

 - aumento delle difese immunitarie ( più sereni= più sani);

 - efficacia  nei dolori cronici e nei disturbi dell’alimentazione.

 

e nella cura di alcuni disturbi: maggiore gestione dello stress e delle emozioni, riduzione di ansia e depressione, aumento dell’attenzione e dell’intelligenza emotiva, minore aggressività e impulsività, aumento della creatività e della felicità. 

 

Praticare la mindfulness è semplice: è riprendere un cammino che interiormente abbiamo abbandonato quando eravamo bambini, per ripercorrerlo con maggiore saggezza, attingendo ad alcune categorie mentali ed etiche:

 

  • NON GIUDIZIO ovvero provare ad essere imparziali, a non giudicare istintivamente cose, fatti, persone, ma valutare con discernimento;
  • PAZIENZA, forma di saggezza che nasce dalla comprensione e accettazione del fatto che le cose hanno un loro naturale tempo di maturazione;
  •  MENTE DEL PRINCIPIANTE, disposta a guardare ogni cosa come se la vedesse per la prima volta: nessun momento è uguale ad un altro, ciascun momento è unico e contiene possibilità uniche;
  • FIDUCIA in noi stessi e nella nostra fondamentale saggezza;
  • NON CERCARE RISULTATI: è la pratica del non fare, del non voler cambiare qualcosa a tutti i costi, del dirsi “così come è ora, è ok”; osservare semplicemente: “se provi dolore, stai col dolore meglio che puoi”;
  •  ACCETTAZIONE: il solo momento in cui possiamo amare noi stessi è adesso; ogni cambiamento passa in primo luogo attraverso l’accettazione, così come siamo;
  • LASCIAR ANDARE ovvero praticare il non attaccamento, accogliere le cose così come sono.

 

È dunque possibile iniziare a praticare la mindfulness, con entusiamo e impegno, da ora: “respiro e sono consapevole di respirare, cammino e sono consapevole di camminare; inspiro e mi sento felice, mi sento gioioso.” Con questo esercizio nutro la felicità e la gioia in me. È tutto qui! Tutto in un attimo, ad un passo dalla felicità. Vale la pena provare.

La mindfulness

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